Abstract

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Autore:Paolo Bellavite, Marta Marzotto, Debora Olioso, Elisabetta Moratti; Università di Verona,Dipartimento di Patologia e Diagnostica /

La Similitudine come regola di natura /

La terapia biomedica è convenzionalmente indirizzata alla correzione di fattori ambientali e genetici singoli o multipli, ma questo approccio spesso non riesce, a causa della reale complessità delle singole malattie. L’approccio omeopatico mira ad introdurre nell’organismo un modo di regolazione sistemica, al fine di reclutare le “memorie associative” delle reti dinamiche in un modo che è coerente con la sua capacità di guarigione endogena . Per fare questo, il farmaco deve portare un modello globale di informazioni che aumenta la connettività di rete e indirizza le sue possibili traiettorie nello spazio energia .

La “similitudine” della medicina può essere percepita dai centri specifici (o ” nodi “) di sistemi di regolamentazione della rete come un complesso di informazioni che “reinterpretano” la patologia, come uno “stress” mirato che evoca una risposta coerente in un organismo che ormai ne è privo. Guardando il problema delle malattie croniche come nuovi attrattori patologici , il farmaco deve essere in grado di “rimuovere” il sistema da questo attrattore , spostandolo nella direzione opposta sfruttando il rimbalzo che la rete produce naturalmente in risposta a qualsiasi disturbo . Il fenomeno delle ” inversioni di effetti ” o “farmacologia paradossale “  può attivare retroazioni locali e sistemiche integrate . Poiché gli schemi di sintomi sono espressioni esterne di reazioni complesse causate da un farmaco (in provers sensibili) o da fattori patogeni endogeni o esogeni (in malati ), la ” similitudine dei sintomi ” classica -secondo la quale il farmaco corretto può essere scelto sulla base di un’attenta analisi dei sintomi – può ignorare l’eventuale ignoranza dei dettagli molecolari della malattia .

L’elevata specificità di azioni del rimedio (individualizzazione) può essere basata sulla sensibilizzazione (priming) di nodi di rete interessati e sulla complessità e coerenza delle azioni di rimedio a vari livelli. Gli effetti delle diluizioni omeopatiche altissime arrivano fino a livello molecolare, facendosi sentire sui sistemi che regolano l’espressione genica. Dal momento che vengono utilizzate dosi di farmaci ultra basse (o diluizioni/dinamizzazioni),sono “toccati” solo i nodi delle reti che hanno maggiore suscettibilità. Così abbiamo diversi meccanismi di funzionamento per la similitudine, che non sono in contrasto ma possono sovrapporre in base alle diverse situazioni.

Corrispondenza: paolo.bellavite@univr.it